Presentazione
Le misure adottate per il contenimento della diffusione del covid 19, non meno che le angosce ed i timori che hanno inevitabilmente percorso in nostro tessuto sociale, hanno radicalmente trasformato in questi mesi non solamente i dispositivi di inclusione sociale rivolti ai migranti, ma per certi versi anche le forme di relazione e gli stili di interazione.
Questo è vero non solamente per quanto riguarda le progettualità specificamente rivolte ai migranti, ma più in generale nel quadro dei rapporti tra cittadini e istituzioni, anche e soprattutto in rapporto a quelle sanitarie e preposte alla tutela ed all’assistenza.
Come spesso avviene l’analisi dei processi di cambiamento all’interno del welfare deputato alla gestione dei processi migratori costituisce un laboratorio, uno spazio privilegiato, che consente di ripensare ad un livello più ampio tanto i modelli di costruzione del rapporto tra cittadino e Stato quanto i dispositivi di assistenza sociale in generale.
A partire da una breve riflessione su quanto è stato possibile osservare in questi mesi all’interno dei progetti di accoglienza si intende quindi proporre delle ipotesi di analisi rispetto alle modificazioni in corso nel rapporto tra soggetto e Stato, aspetto ritenuto particolarmente rilevante in quanto, non va dimenticato, operatori dell’accoglienza e dei servizi sono sempre e comunque pensati, dai nostri utenti, come mediatori dello Stato.
Il contributo intende pertanto articolare un discorso che a partire da quanto accaduto in questi mesi nei percorsi di vita e di inclusione dei migranti (distanziamento naturalmente, ma anche forme inedite di intimità; sospensione dei percorsi di autonomia, ma anche emergere di impensate competenze nella gestione dell’incertezza da parte dei nostri beneficiari) mira a ragionare sulle possibili nuove forme di relazione che potrebbero prendere corpo da questa esperienza.
Sintesi dei contenuti
I contenuti che verranno affrontanti nel corso della sessione
sono così sintetizzabili:
- Biolopolitiche dell’identità e costruzione
identitaria nella migrazione
- La costruzione dell’alleanza con il migrante
- Vulnerabilità e resistenza negli itinerari terapeuti
dei migranti: il caso delle sequele psichiche del Covid 19
- Antropologia della malattia in condizioni
pandemiche
- Il dispositivo di mediazione culturale in
setting clinici
Metodologia formativa
La sessione formativa vedrà
alternarsi due modalità di conduzione. Nella prima ora il docente presenterà
una relazione teorica sui temi brevemente descritti in precedenza; verrà quindi
proposta una lezione frontale. Nella seconda ora verranno invece illustrati
alcuni casi clinici proposti dal docente e/o dai partecipanti.
Obiettivi formativi
La sessione formativa ha come obiettivo
principale quello di promuovere nei partecipanti una comprensione preliminare
delle sfide che la clinica etnopsichiatrica pone alla psicologia per poi
indagare la questione specifica delle sequele della pandemia da Covid 19 sulla
popolazione migrante.
Primo obiettivo è dunque quello di definire da un punto
di vista concettuale il campo teorico-pratico della clinica etnopsichiatrica.
Secondo obiettivo è quello di trasmettere competenze relativa all’utilizzo
della mediazione culturale in un setting clinico.
Terzo ed ultimo obiettivo è quello
di favorire l’acquisizione di competente utili a promuovere un approccio “culturalmente
competente” nella presa in carico clinica dei migranti con particolare
riferimento alle sequele psichiche della pandemia.
Articolazione didattica
- Docente: Roberto Bertolino
Argomento:
“Pandemia, migrazioni e soggettività"
Orario:
18,30 - 19,00
- Docente: Roberto Bertolino
Argomento:
“La costruzione di un approccio culturalmente sensibile”
Orario: 19,00 - 19,30
- Docente: Roberto Bertolino
Argomento: “Discussione casi”
Orario: 19.30 -20,30
- Questionario di apprendimento
Destinatari
Psicologi e Psicoterapeuti iscritti all’Ordine degli Psicologi del Piemonte
Aggiornamento professionale basato su fabbisogni trasversali, indagati e verificati direttamente dall’Ordine degli psicologi del Piemonte
Requisiti
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